Novità sul certificato di abitabilità

certificato abitabilità

Prima di affrontare l’argomento è doveroso ricordare che il documento di agibilità/abitabilità da novembre 2016 è stato sostituito con la SCA (Segnalazione Certificata di Agibilità). Per fare chiarezza è essenziale sapere cos’è l’abitabilità, cosa sancisce, quando serve, come e quando si presenta.

Cos’è l’abitabilità

Le abitazioni di nuova costruzione o che subiscono delle modifiche strutturali e lavori di ristrutturazione, per essere abilitate hanno bisogno dell’autorizzazione rilasciata dal sindaco. Se non sussistono determinate condizioni, l’immobile non può essere utilizzato. Da quando viene presentata la documentazione, il comune ha 30 giorni di tempo per rispondere, nel caso in cui non lo faccia vige la regola del silenzio-accoglimento e la richiesta deve intendersi accolta. Per ottenere il certificato di abitabilità occorre presentare alcuni documenti che solo un tecnico abilitato è in grado di elaborare.

Quale documentazione allegare

Il certificato di abitabilità certifica se l’immobile rispetta le condizioni di igiene, sicurezza, risparmio energetico e salubrità e viene rilasciato dal responsabile dell’ufficio comunale competente. Occorre inoltre presentare: il certificato di collaudo statico, il certificato di conformità ai regolamenti sismici (soltanto per gli immobili ubicati in zone dichiarate sismiche), la dichiarazione di conformità del superamento delle barriere architettoniche, il certificato energetico (APE), il parere della Asl per quanto concerne le norme igieniche e in aggiunta anagrafe immobiliare, planimetrie e fogli catastali.

Cosa fare?

Per ottenere il certificato di abitabilità è necessario rivolgersi a un tecnico (geometra, architetto o ingegnere) affinché rediga una perizia per poter verificare lo stato dell’immobile e rilasciare i certificati e le dichiarazioni come indicato nel paragrafo dedicato alla documentazione da allegare.

Cos’è cambiato con la SCA

Dal 2016 il certificato di abitabilità è stato soppiantato dalla SCA. Cos’è cambiato sostanzialmente? Più o meno è rimasto tutto uguale, l’unica differenza, e non di poco conto, è il carico di responsabilità. Mentre in passato era il comune a rilasciare il certificato di abitabilità, ora è il proprietario della casa, attraverso la figura di un professionista, a comunicare al comune lo stato di abitabilità della propria abitazione. Naturalmente non basta una semplice dichiarazione, ma è necessario presentare tutti i documenti come se si richiedesse un vecchio certificato di abitabilità.

Una volta che all’ufficio comunale preposto vengono presentati i fogli necessari, ha tempo 30 giorni per effettuare i controlli e richiedere eventualmente ulteriori integrazioni. Per dimostrare che l’immobile possiede le condizioni di abitabilità occorre conservare la Segnalazione Certificata di Agibilità, presentata da un tecnico professionista abilitato, con indicato il numero di protocollo rilasciato dall’ufficio del comune competente. La SCA sarà valida dalla data di presentazione, ossia dal momento in cui la documentazione presentata viene protocollata con data e numero di riferimento.

Colpe e responsabilità

Mentre in passato se succedeva qualcosa all’immobile da mettere in pericolo la vita dei residenti la colpa ricadeva sul comune che rilasciava il certificato di abitabilità, ora con la SCA a farsi carico di eventuali responsabilità è il tecnico certificatore che dovrà assumersi tutti i rischi, oneri e colpevolezze previste dalla legge.